Per prima cosa, scegli tra...

Creatività. Arthur Koestler

Nell'opera "L'atto della creazione" (1964, nella tr. it. di G.M. Nivi, Roma, Ubaldini, 1975), Koestler difende la contiguità e la prossimità di tre diversi piani della creatività: humor, scoperta e arte. Come a dire che c’è un comune denominatore che accomuna tutti i domini dell’attività creativa.
Il processo comune che Koestler individua - e che dà basamento a tutta la sua teoria parapsicologica - è la bisociazione, ovvero l'associazione di due piani di coerenza in conflito tra loro.

Di seguito alcuni brevi passi (con qualche minima modificazione) sui quali rifletteremo nel corso delle mie lezione di Didattica dell'italiano con laboratorio di lettura (LM).
L'elenco completo dei passi tolti dall'edizione indicata - disponibile presso la Biblioteca del Dip. di Italianistica, via Zamboni 32 -, è pp. 16-39, 91-134, 291-309.
Il programma d'esame completo è disponibile cliccando qui.

Si sa che non c'è che un passo tra il sublime e il ridicolo; ci si può dunque stupire che la psicologia non abbia considerato la possibilità dei vantaggi che avrebbe potuto trarre a fare questo passo nel senso contrario. (p. 20)

È l’urto di due codici reciprocamente incompatibili, o di due contesti associativi che fa esplodere la tensione. (p. 22)

Ho coniato il termine “bisociato” per distinguere tra i meccanismi ordinari del pensiero che opera, per così dire, su un solo piano e l’atto creativo che opera sempre su più di un piano. (p. 22)

(Nei termini dell’intuizione durante il gioco degli scacchi:)
La matrice è lo schema che rappresenta l’insieme delle mosse possibili. Il codice governa la matrice. ...Quando vi sedete davanti alla scacchiera il vostro codice è la regola del gioco che determina le mosse permesse, la vostra matrice è il totale delle scelte possibili che vi vengono offerte. Infine la scelta di una mossa tra tutte le mosse ammesse è una questione di strategia, che viene guidata dalla natura del terreno – l’ambiente. (p. 30)

I comandi di un’attività operano generalmente al di sotto del livello di coscienza di tale attività. Il codice è un persuasore occulto. (p. 31)

Quando due matrici di percezione o di ragionamento indipendenti interagiscono l’una sull’altra, il risultato sarà sia una collisione che sbocca nel riso, sia la loro fusione in una nuova sintesi intellettuale, sia il loro confronto in una esperienza estetica. I modelli bisociativi che si trovano in ogni dominio dell’attività creativa sono trivalenti: vale a dire che la stessa coppia di matrici può produrre effetti cominci, tragici, o intellettualmente stimolanti. (p. 34)

…nel primo caso i due sistemi di riferimento si urtano, facendo esplodere la tensione, mentre nel secondo restano giustapposti in un tragico confronto… la terza alternativa è la riconciliazione e la sintesi delle due matrici; il suo effetto non sarà né il riso né le lacrime, ma la curiosità. (p. 36)

L'atto della scoperta ha un aspetto distruttivo e un aspetto costruttivo. Deve distruggere gli schemi rigidi dell'organizzazione mentale per produrre una sintesi nuova. (p. 95)

[Riguardo all'illusione drammaturgica:] l'effetto di tale procedimento è una bisociazione assai viva nella mente del pubblico. Lo spettatore sa, in un compartimento del suo cervello, che i personaggi sul palcoscenico sono attori, di cui conosce i nomi e sa che stanno recitando...; tuttavia, in un altro compartimento del suo cervello, prova pietà, speranza, paura ecc. (p. 291-2)

Bisogna riconoscere il valore intrinseco dell'illusione in sé. (p. 293)

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