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Creatività. Nuovo e noto

In un altro post abbiamo definito alcuni punti cardine della teoria della creatività in relazione all'educazione linguistica. Al punto sei abbiamo detto che nuovo e noto, nella lettura e letteratura, si richiamano a vicenda e devono essere commisurati il quattro modi diversi:
- nuovo per nuovo (la curiosità di affrontare cose nuove)
- nuovo per noto (le cose nuove servono a rinforzare le cose già dette)
- noto per nuovo (le cose che si sanno fanno da pista di decollo per le novità)
- noto per noto (il piacere di sentire cose già sentite).

Occorre specificare meglio e con l'ausilio di qualche esempio questa sistematizzazione.

Nuovo per nuovo. E' lo spazio di elezione del gesto creativo. L'impressione del vuoto che pone le condizioni del desiderio di crescita, evoluzione, invenzione. La novità che riflette su se stessa (nuovo per nuovo, appunto) è, nel caso particolare del lettore, il piacere della scoperta, del disorientamento, e in alcuni casi persino della vertigine. L'assenza, il viaggio, l'esotismo, la dispersione, lo sradicamento sono concetti che appartengono tutti a questa sfera della cognizione. Da un punto di vista educativo, l'immagine della discontinuità e quella del piano infinito sono le più suggestive: la frattura, l'irrompere dell'imprevisto, la conoscenza che perde o abbandona i punti di riferimento e la mappa della strada battuta.


Nuovo per noto. Non c'è conoscenza per quanto operativa e seccamente funzionale che possa dirsi compiuta e definitiva. Ciononostante il noto provoca frustrazione, noia, fastidio. La novità, quindi, può veicolare il noto rendendo più solide conoscenze che non sembravano più potere arricchirsi. Il nuovo per il noto è lo sguardo distratto che permette di sopportare la fatica del viaggio reiterato: persino la fatica -tanto per fare un esempio - del telespettatore che conosce già un prodotto, ma ugualmente si lascia rapire dalla sua nuova pubblicità. Nel caso del lettore, lo spazio autoriflessivo di chi vede il mondo che credeva di conoscere in modo nuovo è il migliore esempio del "nuovo per noto"; insieme alla dimensione grammaticale della lingua che è sempre veicolata dal nuovo - dei contesti comunicativi - per il noto - che è la capacità di riflessione metalinguistica. Nella sfera educativa è evidente la necessità di introdurre la novità per veicolare la ridondanza che talvolta, proprio come nel caso del sentire metalinguistico, è l'unica via per la costruzione della conoscenza.


Vale anche il discorso inverso: la novità è spesso veicolata da ciò che è noto. Sapere è spesso una condizione per imparare, ed è un motore motivazionale, oltre che cognitivo. Come a dire che a partire dal noto è più facile imparare cose nuove sia a causa del sostegno informazionale delle conoscenze pregresse, sia a causa delle condizioni psicologiche favorevoli in cui il noto mette il soggetto. Il noto per il nuovo comporta le condizioni di sicurezza che talvolta sono indispensabili per lo slancio creativo. Nel caso del lettore il noto rappresenta un'ovvia e spesso necessaria facilitazione (sia a livello decifrativo, che decodificativo che interpretativo). A partire dunque dal noto della lingua in cui leggendo si riconosce, per passare a quello della forma e la disposizione delle parole che si leggono, per arrivare infine all'interpretazione, che avviene attraverso ciò che ci aspettiamo e che diamo, appunto, per "noto". Dal punto di vista educativo più generale, è significativo l'adagio della psicologia cognitiva che definisce la conoscenza realizzabile a partire solo da altre conoscenze.

Noto per noto. Occore anche menzionare l'importanza del noto per il noto; il che parrebbe quanto di più lontano dalla dimensione creativa, e invece spesso costutisce le fondamenta sicure che permettono di costruire, poi, i percorsi più creativi. In questo caso si tratta del desiderio di trovarsi nel proprio territorio e di riconoscerne confini, colori, suoni. Esempio chiarissimo di tutto questo è la ripetizione, così spesso richiesta dai bambini, della stessa lettura. Ma anche la narrativa popolare per adulti costruisce i propri intrecci molto spesso ripercorrendo luoghi noti: basti pensare alle telenovele e alle fiction. Il noto per il noto, dal punto di vista educativo generale, è lo spazio della ridondanza e della reiterazione.

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